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    L'isola del capitano Flint!

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    Un tempo, umani e Pokémon conducevano vite completamente separate. Gli umani erano diffidenti nei confronti dei Pokémon, considerandoli pericolosi, e facevano di tutto per non avvicinarli. Ogni tanto capitava quel raro caso, quella singola eccezione, in cui una persona ed un Pokémon riuscivano ad interagire senza ostilità, ma quella di certo non era la norma. Per questo motivo, quando nella regione di Kanto un incidente causò che un bambino di nome Kaito Tatsuna si perdesse in un'area popolata da Pokémon selvatici, la famiglia già lo dava per morto. Invece, il piccolo venne salvato ed adottato da un Kangaskhan, che lo accudì insieme al suo cucciolo, tenendolo in forze finché non venne riunito ai suoi genitori. Quell'episodio cambiò drasticamente la vita del bambino, che crebbe come un giovane appassionato di Pokémon, incuriosito da loro, e fortemente convinto che non fossero affatto pericolosi, e che fosse anzi possibile vivere in armonia con loro. Era poco più che un adolescente quando, per via dei suoi discorsi, venne esiliato dalla regione di Kanto, e si trasferì a Galar. Lì, vivendo nelle Terre Selvagge in mezzo ai Pokémon selvatici, continuò a predicare la possibilità di vivere in armonia con quelle creature. Nel tempo divenne quasi una barzelletta nella regione; un vecchio pazzo, lo cominciarono a considerare con il passare degli anni. Eppure, nel tempo, ottenne qualche seguace, e soprattutto in vecchiaia, i suoi insegnamenti cominciarono a far presa. Ormai, qualcuno cominciava a credere nella possibilità di convivere pacificamente con i Pokémon. Un po' in tutte le regioni, c'erano sempre più persone incuriosite dalla possibilità di avvicinarsi ai Pokémon, sebbene la maggior parte della popolazione fosse ancora titubante, e molti ne fossero addirittura contrari. Alla morte di Kaito Tatsuna, però, la sua idea sembrò morire con lui. Tanto che, quando pochi mesi dopo lo scienziato Newton Faraday inventò le Pokéball, esse vennero viste dalla maggior parte della popolazione come un modo per proteggersi dai Pokémon: intrappolarli e metterli da parte, per non averli in giro, dove potevano essere pericolosi. Le Pokéball, infatti, erano dotate di un meccanismo a vapore che permetteva di contenere i Pokémon all'interno, sfruttando la loro naturale possibilità di rimpicciolirsi per rientrare all'interno di quello spazio ristretto. Le persone, tuttavia, fraintesero quelle che erano le vere intenzioni dello scienziato, che invece credeva nell'armonia tra umani e Pokémon, ed aveva voluto creare uno strumento che permettesse a suo nipote di portare avanti questi ideali. Sembrava che la situazione non potesse cambiare, che anche il progresso portato da Tatsuna stesse rapidamente regredendo, quando un uomo di nome Sylvan Hemlock, nipote di Newton Faraday, cambiò completamente le carte in tavola. Mettendo insieme un gruppo di persone che condividevano la sua corrente di pensiero, fondò il Team Concordia, che aveva lo scopo di dimostrare al mondo come umani e Pokémon potessero davvero vivere in armonia. Un'impresa ardua, considerata folle da molti, ma nella quale l'intero Team Concordia credeva fermamente, al punto di lavorarci con impegno. Il Team Concordia, originario della regione di Galar, rapidamente si ampliò e portò i propri insegnamenti in tutte le regioni, fondando una divisione locale in ognuna di esse. Inoltre, il team cercava di convincere le persone che le Pokéball, invenzione del nonno del fondatore del team, non fossero uno strumento per difendersi dai Pokémon, ma per avvicinarsi a loro. Catturarli voleva dire poterci fare amicizia, ed averli sempre con sé in qualsiasi momento. Perciò seguendo questo messaggio, sempre più persone cominciarono a catturare i Pokémon per averli come compagni.

    Con umani e Pokémon che cominciavano sempre più a vivere in armonia, l'aristocrazia di Galar cominciò a dar sfogo alla propria competitività. Fra i nobili di Galar, quindi, nacque il concetto di lotte Pokémon, che poi si andò ad evolvere in piccoli tornei, nei quali gli allenatori si sfidavano fra loro per decretare il più forte. Un concetto che piacque talmente tanto, che vennero istituite le prime palestre Pokémon e venne creato il concetto di Lega Pokémon, prima nella regione di Galar e poi anche nelle altre. Allo stesso modo, sempre fra i nobili di Galar, nacque l'idea di far competere i Pokémon fra loro in gare che ne evidenziavano la grazia, la bellezza e l'eleganza, dando vita al concetto di coordinatori ed alle loro competizioni. In particolare, le gare presero piede molto rapidamente fra gli esponenti dell'aristocrazia, essendo considerate competizioni molto più fini rispetto alle lotte, e quindi più adatte a persone del più alto rango sociale. Non tutti, però, erano contenti di questa nuova situazione, nella quale umani e Pokémon collaboravano fra loro in maniera pacifica. C'erano ancora persone in dubbio, così come c'era ancora qualcuno convinto che la convivenza fra umani e Pokémon fosse una follia. Dal malcontento delle persone più contrarie ad una situazione di armonia, Caspian McNamara fondò il Team Chaos, con lo scopo di riportare la situazione alla sua condizione precedente. Voleva, infatti, dimostrare a tutti quanto i Pokémon fossero pericolosi, e che la convivenza con loro era impossibile. A questo scopo, il team lavorò alla creazione di una droga chiamata Chaos X, che portava i Pokémon a perdere il controllo. Somministrandola di nascosto ai Pokémon, il Team Chaos contava di dare una dimostrazione ovvia della pericolosità intrinseca dei Pokémon, rendendo chiaro come la convivenza in armonia fosse solo un'utopia.

    Edited by -Bard- - 5/12/2022, 13:35
     
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